"Se ci sono due o più modi di fare una cosa,
e uno di questi modi può condurre a una catastrofe,
allora qualcuno la farà in quel modo.

(Edward Murphy)

Wi-Max com'è andata a finire

Mar, 29/09/2009 - 00:00 -- arturu

L'asta per asegnare le frequenze del WiMax è finita, si sono assegnate le frequenze e le aree di utilizzo, quindi il WiMax potrà partire e portare benefici per tutti! Dovrebbero essere tutti felici e contenti, nessuna contestazione, nessun muso lungo, ma purtroppo non è così. Perché questo? forse perché non si è mai contenti? per il gusto di contestare? oppure c'è qualcosa che non và... In questo articolo cercherò di affrontare il problema e andare a vedere perché alcuni si ostinano a contestare anche quando sembrerebbe tutto risolto.

La situazione italiana.

Le licenze per l'utilizzo delle frequenze sono state assegnate. I costi sono esorbitanti, in totale 136.337.000 di euro, un valore molto superiore a quello registrato negli altri paesi europei, + 176% sulla base d'asta. Molti temono, specialmente le associazioni consumatori che le spese folli per le licenze portino ad un costo elevatissimo del servizio come è già successo per l'UMTS, cioè che il servizio diventi costoso a fronte del proposito di superare il problema del digital divide italiano.

Una competizione vivace, che secondo il ministro delle TLC Paolo Gentiloni è "testimonianza sia dell'interesse per questa nuova tecnologia di banda larga senza fili, sia dell'impegno che le imprese vincitrici vorranno sostenere per far partire in Italia i servizi WiMax". (si poteva fare benissimo statale, come avrebbero voluto molte regioni, provincie e comuni, ndr).

Le frequenze assegnate, su cui si dovrà costruire le reti WiMax, sono da 3,4 a 3,6 GHz. Sono proprio queste bande di frequenze che generano molte discussioni e malcontenti.

La questione delle frequenze

Per costruire una rete senza fili le frequenze che si scelgono per trasmettere i dati sono vitali. Detto semplicemente: più alta è la frequenza meno lontano andrà il segnale. In termini pratici: a 900 MHz (0,9 GHz) si riesce ad arrivare fino a 25 Km (in aree extraurbane) con i 1800 MHz (1,8 GHz, il famoso dualband) bisogna scendere a 6 Km. All'avvento dell'UMTS, HSDPA e simili si è scelta come frequenza i 2,1 GHz, questo ha fatto si che delle tecnologie molto superiori al GSM hanno delle prestazioni pessime sulla distanza e decenti vicino alla cella. All'epoca del lancio dell'UMTS le compagnie per migliorare le prestazioni furono costrette ad avvicinare ed aumentare il numero di celle, di consegueza aumentarono i costi. Per un approfondimento su questo tema è utile leggere questo articolo. Visto cosa è successo con l'UMTS, l'HSDPA, ecc, non è servito d'esperienza, per il WiMax si è scelto comunque di utilizzare le frequenze molto alte che vanno da 3,4 a 3,6 GHz.

Questo modo di procedere, dalla scelta delle frequenze alla messa all'asta delle frequenze, fa diventare il WiMax da molto economico e affidabile a molto costoso e poco perfomante. Chi costruirà le reti dovrà prima di tutto costruire altre celle (ripetitori e antenne per intenderdi) molto più vicine rispetto a quelle già presenti (quindi con tutte le problematiche del caso, vedasi tutti i permessi e resistenze dei cittadini a mettere nuove antenne vicino alle case) che faranno lievitare i costi. Secondo, le compagnie dovranno rientrare dei costi delle licenze, sempre se non venderanno a pezzetti le aree ad altre compagnie (è previsto dal bando di gara, se chi si aggiudica la gara non utilizzerà le frequenze dovrà rivendere a chi ne faccia richiesta) che faranno lievitare i costi.

Sul problema delle frequenze è utile leggere questo articolo (vicenda) e questo articolo (per sapere come è andata a finire), la vicenda poteva servire da esperienza per l'Italia, ma non è stato così.

In altri paesi che si fa? Funziona?

Alcuni paesi hanno più saggiamente scelto (a partire dall'UMTS, l'HSDPA, ecc.), frequenze molto più lunghe (basse). Queste scelte hanno portato dei vantaggi notevoli, in alcuni casi a prestazioni superiori alle aspettative come in Giappone.

Negli USA si vorrebbe costruire una rete WiMax nazionale e coprire tutto il territorio degli Stati Uniti. Per questo ci sono stati degli investimenti di circa 2,7 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro) si pensa che si riuscirà a costruire la rete entro 12-24 mesi. Ma la cosa più importante è la frequenza che si adotterà: saranno i 700 MHz (0,7 GHz). Per approfondire leggere questo articolo.

In Giappone, molto più avanzati, l'azienda NTT DoCoMo dal 2006 si sta attrezzando (terminerà nel 2009) ad incrementare le velocità dell'HSDPA e dell'HSUPA fino a 300 Mbit in download e 75 Mbit in upload, questa azienda utilizza come frequenza i 20 MHz (0,02 GHz), approfondimento su questo articolo.

Conclusioni

Trarre delle conclusioni è facile.

L'utilità e l'economicità di una tecnologia dipende da chi decide e amministra.

Ciao, Arturu.it